Foto Campionamento del latte
I campioni di latte per l’esame colturale e i test di sensibilità forniscono un valore aggiunto all’allevamento e al veterinario.

I campioni di latte per l’esame colturale e i test di sensibilità degli agenti causali della mastite rappresentano un aspetto essenziale nel controllo della mastite.

Se da un lato l’analisi dei campioni di latte fornisce un valore aggiunto, dall’altro lo stesso vale per l’interpretazione e la consulenza veterinaria. È importante fornire agli allevatori una formazione su come prelevare i campioni e quando fare il test.

 

Perché effettuare test sui campioni del latte?

Eseguire test sui campioni fornisce una serie di vantaggi:

1. Conoscere il tipo di batteri coinvolti fornisce indicazioni sulle misure preventive su cui concentrarsi. Per il veterinario il valore aggiunto più grande consiste nella prevenzione dei casi di mastite.

2. Conoscere il tipo di batteri consente di individuare il trattamento ottimale con la massima possibilità di successo terapeutico. Queste informazioni sono comprese nel piano terapeutico aziendale.

3. Consente l’individuazione precoce di patogeni mammari dannosi, come ad esempio Mycoplasma, Klebsiella e Staphylococcus aureus, che sono in grado di arrecare gravi danni.

4. Consente di individuare terapie antimicrobiche alternative per i casi di mastite clinica che non rispondono ai trattamenti. Per questo, sono necessari campioni di latte prelevati prima dell’inizio del trattamento. I campioni prelevati dalle vacche sotto terapia antibiotica o subito dopo la fine del trattamento saranno molto probabilmente negativi all’esame colturale. E, in assenza di batteri, il laboratorio non è in grado di eseguire un test di sensibilità.

5. Costruire una storia clinica di mastite per ogni singola vacca e per l’allevamento.

 

Il valore aggiunto del veterinario: interpretazione e consulenza

Coltura batterica
Il ruolo del veterinario è quello di fornire informazioni e spiegare il significato degli esiti dei campioni per la singola vacca e per la mandria.

A questo punto affidarsi ad un veterinario è di fondamentale importanza per almeno 2 motivi.

Interpretazione: spiegazione del significato degli esiti

Gli esiti del campionamento del latte consentono ai veterinari di offrire ai loro allevatori una consulenza sulle misure mirate al controllo della mastite. Il ruolo del veterinario è quello di fornire informazioni e spiegare il significato degli esiti dei campioni per la singola vacca e per la mandria.

Gli esiti dei campioni di latte possono aiutare a definire un trattamento mirato per le singole vacche e permettono di valutare l’impatto del trattamento.

Tuttavia, un aspetto ancora più importante è dato dal fatto che gli esiti dei campioni di latte nel loro insieme forniscono un quadro generale della sanità della mammella in uno specifico allevamento: numero di animali affetti e patogeni dominanti. Anche gli esiti negativi forniscono informazioni, poiché è più probabile che i casi di mastite clinica con risultati negativi sui campioni di latte siano causati da batteri Gram-negativi.

 

Pulizia del capezzolo
Gli allevatori dovrebbero sapere come prelevare dei campioni di latte in modo igienico senza il rischio di contaminazione.

Formazione degli allevatori sul prelievo di campioni di latte

Un altro aspetto del valore aggiunto del veterinario è rappresentato dalla formazione: insegnare agli allevatori come prelevare campioni di latte (in modo corretto), come organizzare il prelievo dei campioni di latte (quali vacche campionare e quando) e come conservare i campioni prima dell’invio o dell’analisi.

Sapere quando prelevare i campioni risulta tanto utile per gli allevatori quanto come prelevarli. Ad esempio, i campioni di latte dei casi clinici di mastite dovrebbero essere prelevati durante la mungitura. Tuttavia, si tratta di un momento impegnativo per il mungitore: separare il latte di quella vacca, decidere cosa fare, segnare la vacca.
Pertanto, il prelievo di un campione, l’identificazione e la conservazione dovrebbero essere semplificati, con tutto il materiale del campione e lo spazio di conservazione a portata di mano.

 

Tutto il materiale a portata di mano: gli strumenti per il campionamento del latte

 

per il campionamento del latte
Quando si prelevano i campioni di latte, è necessario accertarsi di avere tutto il materiale a portata di mano.

Accertarsi che tutto sia a portata di mano per eseguire il campionamento del latte:

  • Guanti, salviette di carta e disinfettanti
  • Provette sterili e pennarelli
  • Piccolo frigorifero o contenitore refrigerato (per conservare i campioni fino al termine della mungitura)
  • Bicchierino per il dipping (in caso di campionamento al di fuori della sala di mungitura)

È consigliabile controllare e rifornire gli articoli monouso dopo ogni mungitura.

 

Campioni di latte: analizzare subito o conservare per dopo?

A seconda delle situazioni si stabilisce se sottoporre immediatamente il campione ad analisi o conservarlo per analisi successive.
In casi di mastite clinica
In presenza di mastite clinica o latte anomalo, l’allevatore può:

-Far analizzare immediatamente il campione e iniziare la terapia non appena sono disponibili i risultati. Questo approccio è di particolare importanza negli allevamenti in cui non vi è alcun piano terapeutico.

-Iniziare il trattamento in base al programma terapeutico aziendale stabilito. Il campione di latte può essere sottoposto ad analisi per confermare la scelta della terapia o conservato come informazione di riserva in caso di scarsa risposta al trattamento.

Alcuni allevamenti inviano campioni di latte a gruppi, ad esempio una volta al mese. Questi campioni vengono conservati in congelatore e comprendono sia i casi clinici sia quelli di vacche con un’elevata conta cellulare. Il vantaggio sia per l’allevatore che per il veterinario è di poter fissare un appuntamento su base mensile per lavorare sulla sanità della mammella.

 

Campioni di latte in frigorifero
A seconda delle situazioni si stabilisce se sottoporre immediatamente il campione ad analisi o conservarlo per analisi successive.

 

In casi di mastite subclinica
In caso di mastite subclinica – vacche con un’elevata conta cellulare – l’urgenza è minore. Tuttavia, è possibile utilizzare gli esiti dei test:

-Per il trattamento mirato della singola vacca, e per aiutare a impostare o adattare il piano di trattamento dell’allevamento.

-Per stilare una anamnesi clinica di ogni singola vacca e monitorarla nel tempo. Se si tratta di una “recidiva”, e la vacca è tornata nell’elenco delle vacche con elevata conta cellulare da tenere sotto osservazione, per sapere se si tratta di un’infezione ricorrente causata dallo stesso patogeno o da uno nuovo. Inoltre, si potrà conoscere anche l’eventuale resistenza agli antimicrobici dei batteri precedentemente isolati.

Quando si effettua il prelievo dei campioni di latte da animali con cellule alte, è importante conoscere il/i quarto/i interessato/i. Questi possono essere identificati con il California Mastitis Test (CMT).

Campioni di latte in un contenitore
Alcuni allevamenti inviano campioni di latte a gruppi, ad esempio una volta al mese. Il vantaggio sia per l’allevatore che per il veterinario è di poter fissare un appuntamento su base mensile per lavorare sulla sanità della mammella.

L’esame colturale del latte e il test di sensibilità antimicrobica aiuteranno a ottenere informazioni sullo stato della mastite nell’allevamento e a mettere a punto il piano terapeutico aziendale contro la mastite. Si tratta di un aspetto fondamentale nella gestione della mastite.

Gli allevatori dovrebbero sapere come prelevare un campione di latte in modo igienico senza il rischio di contaminazione.