L’obiettivo della mungitura è quello di “raccogliere latte di qualità eccellente da utilizzare come prodotto sicuro per l’alimentazione umana, garantendo la salute della mammella e il benessere di ogni vacca”.
Per poter effettuare una corretta mungitura, è necessario rispettare 3 importanti accorgimenti:
- Vacche pulite e tranquille
- Una corretta routine di mungitura
- Un impianto di mungitura in perfette condizioni
In questo articolo sarà affrontato il primo, forse il più sottovalutato: la pulizia.
Vacche più pulite = mungitura migliore
Lo stress dovuto a uno stato di agitazione o di eccitazione ha un impatto negativo sul rilascio di ossitocina e sulla eiezione del latte, determinando una riduzione della produzione di latte e un aumento del rischio di mastite.
L’accesso alla sala di mungitura dovrebbe rappresentare un’esperienza tranquilla, rilassante e senza alcuno stress per le vacche. Infatti, esse percepiscono lo stato di agitazione delle altre vacche attraverso l’udito, la vista e l’olfatto. Inoltre, ricordano i momenti sgradevoli dei precedenti accessi alla sala di mungitura, fra cui eventuali poste troppo piccole per le vacche di stazza più grande.
Le esperienze stressanti rendono le vacche restie ad accedere alla sala di mungitura, facendo aumentare il numero di vacche che devono essere radunate. Anche lo stesso raggruppamento della mandria può rivelarsi un’esperienza negativa per questi animali.
È necessario dotare l’area d’attesa di una buona illuminazione ed un’adeguata ventilazione. Si consiglia ai mungitori di radunare le vacche con calma.
Le vacche dovrebbero lasciare la sala di mungitura sempre con calma e senza esitazioni. Gli eventuali ostacoli, come ad esempio pavimenti scivolosi, gradini in salita o in discesa, curve strette, superfici lucide o altre vacche che bloccano il passaggio, ritardano l’uscita degli animali. Se i mungitori reagiscono facendo rumore o colpendo le vacche, si sottopongono tutti gli animali ad una situazione di stress, fra cui anche le vacche in sala di mungitura e nell’area d’attesa.
Quindi a cosa bisogna prestare particolare attenzione dal punto di vista igienico?
I punti da tenere a mente sono 4:
- La stalla;
- Le mani;
- I capezzoli;
- Il post-dipping.
1. Una mungitura corretta inizia dalla stalla
La pulizia è quanto di più vicino alla devozione. E questo approccio è particolarmente calzante per gli allevamenti di vacche da latte. Le vacche sporche sono un segnale di ambienti contaminati caratterizzati da un’elevata pressione infettiva. Non è possibile mungere le mammelle sporche e pelose in modo igienico, dato che costituiscono una fonte potenziale d’infezione per le altre vacche.
Lo sporco e l’umidità sulle mammelle possono provenire da due fonti:
- pavimenti e corsie di transito;
- zone di riposo.
I pavimenti e le corsie di transito puliti e asciutti sono una garanzia di mammelle pulite e riducono anche il rischio di problemi agli unghioni.
Le zone di riposo e le cuccette devono essere asciutte e dotate di una buona lettiera. Le superfici bagnate non rappresentano solo una fonte di contaminazione, ma anche una causa di stress dato che i bovini prediligono lettiere pulite e asciutte per coricarsi. Questa situazione le costringe a rimanere in piedi aumentando il rischio di problemi agli unghioni.
La presenza di lunghi peli sulla mammella rappresenta una fonte di sporcizia e polvere. Si consiglia di rimuovere i peli dalle mammelle sia tramite flambaggio ogni sei settimane che tramite la tosatura due o tre volte all’anno.
L’igiene della mungitura non costituisce solo un aspetto importante per la sicurezza alimentare dei consumatori, ma previene anche la trasmissione di agenti patogeni tra le vacche.
Una buona igiene della mammella in sala di mungitura inizia dall’utilizzo di guanti per la mungitura, dai capezzoli puliti e dal post-dipping. Il pre-dipping è facoltativo.
2. Guanti per la mungitura
L’igiene delle mani è un aspetto essenziale in sala di mungitura.
Le mani dei mungitori possono trasferire residui di latte (che contengono eventualmente patogeni mammari) da una vacca all’altra. I patogeni mammari, come ad esempio gli stafilococchi, prediligono la colonizzazione delle mani dei mungitori!
L’uso dei guanti è in grado di ridurre questo rischio. Inoltre, è più facile tenerli puliti durante la mungitura con uno spray o una soluzione disinfettante. In alternativa, i mungitori dovrebbero pulire e disinfettare le mani in modo regolare, ed in particolare dopo la mungitura delle vacche con le cellule alte (ma è molto meglio utilizzare i guanti).
3. Capezzoli puliti
Le mammelle e i capezzoli molto sporchi andrebbero lavati e asciugati (ma non si dovrebbe mai arrivare a dover lavare le mammelle a causa dello sporco eccessivo).
Un’accurata asciugatura rappresenta una pratica di fondamentale importanza. Infatti, in caso contrario, lo sporco dissolto cola fino alla punta del capezzolo cioè proprio laddove non dovrebbe trovarsi. I capezzoli bagnati provocano anche lo scivolamento in alto delle guaine prendicapezzoli, sottoponendo i capezzoli a maggiore stress. Inoltre, i prendicapezzoli possono scivolare anche verso il basso, aspirando lo sporco, insieme ai batteri.
Quando si asciugano le mammelle, utilizzare tovagliette di carta monouso o un panno di stoffa diverso per ogni vacca, per evitare di trasmettere i batteri da un animale all’altro.
4. Post-dipping
Dopo la mungitura, lo sfintere del capezzolo rimane aperto per un breve lasso di tempo. Per questo motivo, i capezzoli vanno disinfettati dopo ogni mungitura, per uccidere i batteri rimasti sulla cute intorno all’orifizio del capezzolo.
Il post-dipping dovrebbe essere effettuato con una soluzione disinfettante, contenente ad esempio iodio, clorexidina o acido lattico. Senza disinfettante il post-dipping non svolge nessuna funzione e può anche trasmettere eventuali infezioni alle mammelle.
I prodotti per il post-dipping dovrebbero contenere anche un emolliente per mantenere la cute del capezzolo morbida ed elastica. Si tratta di un trattamento molto importante in inverno, ed in particolare nelle stalle libere con lettiera che disidrata la cute del capezzolo. I capezzoli morbidi ed elastici sono meglio protetti nei confronti dell’azione meccanica della macchina mungitrice e dai patogeni mammari.
Durante il post-dipping è importante immergere i capezzoli ad una profondità adeguata (almeno fino a metà del capezzolo) per garantire l’efficacia del trattamento. In caso di applicazione del disinfettante mediante spray occorrerebbe spruzzare il prodotto in modo omogeneo cercando di ricoprire l’intera superficie del capezzolo. Dato che si tratta di un’operazione tutt’altro che semplice, la disinfezione per immersione (dipping) è considerata più affidabile rispetto a quella mediante spray.
Dal momento che il capezzolo rimane pervio fino ad un’ora dopo la mungitura, per fare in modo che la vacca rimanga in stazione e non si sdrai immediatamente, è bene fornire alimento fresco al termine della mungitura. E soprattutto, dopo la mungitura, le vacche dovrebbero sempre accedere ad ambienti puliti e asciutti.
Come eseguire una mungitura corretta
L’igiene delle vacche è quindi un prerequisito fondamentale che va affrontato a 360° dall’ambiente in cui le vacche vivono fino alla post-mungitura. Gli altri 2 pilastri per eseguire una corretta mungitura sono: